Dopo i titoli di coda di Expo 2020 Dubai e le immancabili polemiche – tutte italiane – sulla presidenza di Expo 2030 affidata a Virginia Raggi, è tempo di programmare l’evento che potrebbe cambiare la Capitale. Lo sa bene la pentastellata che, nemmeno una settimana dopo la costituzione del comitato promotore per sostenere la candidatura di Roma, ha già le idee chiare su cosa si deve fare, come ed entro quali tempistiche.
..."Un piano dettagliato" ed è proprio quello che ha in mente l’ex sindaca, con il beneplacito di Roberto Gualtieri, e che sta prendendo corpo in Commissione Expo 2030. “Grazie alla rigenerazione urbana possiamo restituire ai cittadini luoghi abbandonati, non utilizzati o non più adeguati alle esigenze del territorio, valorizzando il patrimonio esistente” ha spiegato la Raggi.
Il primo obiettivo sarà senza dubbio quello di “riqualificare le Vele di Calatrava e creare le basi per uno sviluppo permanente e duraturo dell’area di Tor Vergata” che, come noto, è stata individuata per ospitare l’evento. Insomma si punterà su una riqualificazione del quartiere per renderlo attrattivo per i turisti, cosa che al momento non è, e magari riuscire a farlo diventare il volano di una ripartenza generalizzata della città.
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