Fragilità e Disegualianze

Dentro la Città

La periferia costituisce una parte sostanziale di Roma. Intorno al Grande Raccordo Anulare abita oltre un milione e mezzo di persone, mentre al centro storico vivono meno di centomila persone. Con un progressivo abbandono da parte di abitanti e residenti, il centro si sta trasformando in un distretto del turismo e del commercio. I rammendi che la città vive sono solo palliativi troppo fragili per far fronte alle diseguaglianze.

Fragilità Geografica

Roma con i suoi 1.290 chilometri quadrati e i suoi 2,9 milioni di abitanti che arrivano a cinque milioni con i city user quotidiani, è unica nella sua forma urbis  tra tutte le città italiane. 
Ognuno dei suoi 15 Municipi  è popoloso come una città di medio-grandi dimensioni, con una popolazione tra i 140 e oltre i 300 mila abitanti.
Le mappe di Roma, disegnano un’estensione dell’area cittadina slabbrata e una distribuzione a macchia di leopardo degli abitanti. Elementi questi che sono causa di disagio e rappresentano un problema di governo del territorio: un numero molto ampio di servizi essenziali per la vita collettiva deve essere recapitato alla più grande conurbazione di cittadini sparsi su un territorio estesissimo, secondo modalità di decisione e implementazione centralizzate, rendendo la vita quotidiana per i romani un notevole esercizio di pazienza. 
Questa configurazione ha penalizzato le periferie, in particolare quelle più recenti, nate nella zona di espansione orientale e meridionale della città, dove scarsità e disorganizzazione dei servizi pubblici, hanno nel tempo cambiato il significato di
periferie che da spazi periferici sono diventati luoghi con ampi spazi di emarginazione.

Fragilità Socio - Economica

La capitale di Italia presenta gravi indici di disagio sociale, complesse basi di convivenza tra soggetti differenti, emergenza abitativa, tassi di disoccupazione rilevanti. 

A Roma, cresce la competizione per il diritto alle libertà fondamentali: la casa, il lavoro, l’istruzione a cui si sommano sovente ulteriori motivazioni di disagio, come condizione di disabilità, età avanzata, affidamento ai servizi sociali.

In questa miscela prospera la criminalità organizzata, che ha gioco facile nel creare i propri vivai di illegalità. Criminalità che poi a sua volta reinveste i propri profitti nel centro della città acquisendo attività legali.

Fragilità Politica

Da alcuni anni osserviamo senso di generale sfiducia verso l’operato delle istituzioni locali per la progressiva esclusione dalle decisioni che impattano sulla vita delle periferie.

Periferiacapitale si pone al fianco delle istituzioni sostenendo ad esempio la co-programmazione e la co-progettazione come modalità concrete con cui Enti pubblici e Terzo settore possono operare insieme per perseguire uno scopo condiviso, in una logica di collaborazione alla pari.

Si tratta, di riconoscere il ruolo che in altre città una molteplicità di attori sociali ha avuto configurando nuovi modelli di assistenza sociale e di sviluppo locale, generando beni comuni, innescando forme di welfare generativo così da poter restituire un ruolo di governo all’iniziativa dei cittadini che, dentro le comunità, creano nuovi modelli di convivenza e di sviluppo. Vorremmo che questa configurazione possa estendersi alle periferie, così da contrastare scarsità e disorganizzazione dei servizi pubblici.

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Roma, tre periferie a confronto

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Reti di mutualismo e poli civici a Roma

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