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Nicola Lagioia e…Piazza Vittorio

Direttamente dalla pagina facebook dell'autore di "La Città dei vivi" un omaggio a chi ama Roma e cerca col proprio lavoro di renderla migliore.
Di Nicola Lagioia
Vorrei scrivere una breve lettera d'amore a una persona che non conosco. Valentina Cocco. Non so che faccia abbia, se sia simpatica, quali sono le sue opinioni politiche e così via. So che Valentina Cocco è l'architetta che ha progettato i nuovi giardini di Piazza Vittorio a Roma, realizzati per conto del Comune, in collborazione con il Comitato Piazza Vittorio Partecipata. I nuovi giardini, inaugurati ormai da qualche settimana, sono l'esempio di come può iniziare a cambiare un quartiere quando un importante intervento architettonico (un intervento pubblico) viene realizzato con equilibrio, grazia, intelligenza, senso del bello, avvalendosi di qualcuno che ci capisce, e della partecipazione di chi in quel luogo ci vive.Le aiuole, i viali, gli alberi, i tavoli da ping pong e quello da dama/scacchi, l'equilibrio nell'alteranza tra verde e spazio calpestabile, le panchine ampie e comode (non l'infamità delle panchine anti-barbone!), i canestri da basket, i giochi per i bimbi, lo spazio per i cani, la Porta Magica, i bagni pubblici. I bagni pubblici. Si entra. Non si paga. Si fanno i propri bisogni. Si esce. Prima i bagni pubblici non c'erano, e la gente (a volte senza tetto, altre volte buontemponi mossi da un cattivo funzionamento dei neuroni specchio) pisciava e persino cacava per terra, poco fuori dal giardino. Adesso non ci sono più scuse. Ieri mattina, in fila con altri, ho fatto a un certo punto una delle pisciate più gonfie d'orgoglio della mia vita.In uno spazio pubblico sensato, si socializza. Mi sono ritrovato, spesso, nei giorni scorsi, a chiacchierare con totali sconosciuti come non riesco a fare sempre. Oggi ho chiacchierato con due addetti della polizia municipale, uno dei quali, forse anche lui ispirato dal senso del luogo, a un certo punto (la mia domanda sul loro ruolo là dentro) ha detto: "ahò, mica siamo in uno stato di polizia. Noi fàmo quel che potemo, ma il resto della cura de 'sto posto sta a voi che ci vivete".Un posto rigorosamente laico. Dove chi vuole fa tai-chi, meditazione, sgrana rosari, prega in direzione de La Mecca. Legge. Porta a spasso i cani. Vede le nuvole volare da Santa Maria Maggiore ai Castelli, è tutto in prospettiva. Poi, certo, arriverà magari anche il momento delle iniziative culturali. Sarebbe bello. All'Esquilino ci trovi tonnellate di registi, sceneggiatori, scrittori, musicisti, attori, artisti a chilometro zero. Sarebbe sensato approfittarne. Ma nel frattempo ancora un grazie a Valentina Cocco, che non so neanche che faccia abbia.
Nicola Lagioia è autore anche di Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (minimum fax 2001), Occidente per principianti (Einaudi 2004), Riportando tutto a casa (Einaudi 2009) e La ferocia (Einaudi 2014) con il quale ha vinto il  Premio Strega nel 2015.

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