Inno alla rivoluzione green, il brano di Bergoglio

Ispirata dalla omonima enciclica "laudato si", un'artista salernitana ha deciso di mettere in musica e cantare, con la collaborazione del maestro internazionale Romano Musumarra che ne ha composto le musiche, la preghiera integrale che il Papa dedica alla rinascita e alla difesa dell’ambiente: nasce così “Laudato sì”, che si appresta ad “esordire” per la prima volta nella basilica di San Pietro, sabato 13 novembre. Eccezionale la location, ma anche il primato: per la prima volta, infatti, un Papa “firma” una canzone scritta interamente da lui e compare, dunque, come autore integrale del testo.

E se i “grandi” della Terra, a Roma prima in occasione del G20 e a Glasgow poi per la Cop26 sul clima, discutono di ambiente e cambiamenti climatici, in Vaticano il dibattito si fa musica, diventa armonia e invade con le sue note la Basilica di San Pietro dove il soprano Maria Carfora interpreterà il brano accompagnata dal solo organo. È la prima volta in Europa dopo l’esibizione dell’artista campana il 14 ottobre del 2019 a New York, nella Cattedrale di San Patrick, in occasione del Columbus Day. Note e spiritualità si fondono in quella che nasce come preghiera e diventa, di fatto, messaggio universale dal grande valore sociale: di straordinaria attualità, e di francescana memoria, “Laudato sì” è un brano che emoziona e che fa riflettere sull’importanza di proteggere e tutelare quella “casa comune” di cui parla Papa Bergoglio nell’enciclica, cioè la nostra Terra, oggi in pericolo. E questo limpido contributo suggestiona e commuove.

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