Dove c'è più disagio peggiorano anche le condizioni di salute. Il municipio col massimo dei contagi è nettamente il VI (Torri) con 925 casi ogni 10mila residenti
Il Covid a Roma corre, e corre soprattutto nelle aree a maggiore disagio sociale ed economico, di più nei quartieri ad est della Capitale. I dati parlano chiaro: al 18 dicembre i casi a Roma città erano a quota 1.085. Sono36.204 le persone attualmente positivea Covid-19 nel Lazio, di cui 822 ricoverati, 112 in terapia intensiva e 35.260 in isolamento domiciliare. L’organizzazione MappaRoma ha visti che c’è uno stretto legame tra la presenza di condizioni di povertà e l’insorgere di problemi di salute. Il tasso di mortalità a causa del Covid-19 è più elevato proprio in presenza di problemi di salute e di maggiori tassi di mortalità. Oramai la zona gialla sembra certa, e questo desta preoccupazione tra i commercianti.
Lo studio, realizzato da Keti Lelo, Salvatore Monni, Federico Tomassi afferma che a “Roma, le disuguaglianze socio-economiche e culturali vengono evidenziate e accentuate dalla pandemia. Balza, infatti, subito agli occhi come le zone più colpite della città siano proprio quelle in cui vivono le fasce più disagiate della popolazione”.
E allora, i municipi più colpiti, secondo i dati della prima settimana di dicembre, sono quelli della periferia est e in misura minore del quadrante nord-ovest: il massimo è nettamente il VI (Torri) con 925 casi ogni 10mila residenti, ossia quasi un contagio ogni 10 abitanti, seguito da IV (Tiburtino) con 809, V (Prenestino-Casilino) con 768, XV (Cassia-Flaminia) con 731 e VII (Appio-Tuscolano) con 722. I contagi sono invece nettamente inferiori alla media romana nei municipi con reddito pro-capite più elevato: soprattutto nel II (Roma nord) e nell’VIII (Ostiense)
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