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Patrimonio comunale, nuova delibera per un uso sociale

Pubblichiamo il Comunicato Stampa di Solid Roma.
Per un uso sociale del patrimonio pubblico di Roma.
Ieri mattina, giovedì 7 aprile, una rappresentanza di oltre 70 associazioni (centri sociali, cooperative sociali, comitati e gruppi territoriali) si è riunita in piazza del Campidoglio per la presentazione del percorso realizzato in questi mesi in merito alla riscrittura di una nuova delibera sull’utilizzo, la gestione e l’assegnazione del patrimonio comunale disponibile e indisponibile.

Nella piazza, che simbolicamente collega l'istituzione capitolina e le/i cittadine/i, sono state presentate le linee di indirizzo generali della proposta di delibera e sono intervenute alcune delle realtà più vive di Roma, rappresentanza dell’eterogeneo e confuso rapporto amministrativo tra istituzione e associazioni.A testimonianza della centralità dell’iniziativa anche la partecipazione di numerose figure istituzionali della città. Tra questi ringraziamo Andrea Catarci, Assessore al Decentramento, alla Partecipazione e Servizi al territorio per la città dei 15 minuti, Michela Cicculli e Alessandro Luparelli consiglieri comunali di SCE, Riccardo Corbucci e Nella Coverti consiglieri comunali del Partito Democratico, Iacopo Nunziato consigliere municipale di SCE e Lorenzo Ianiro consigliere municipale di Aurelio in Comune.

Il 21 Aprile avvieremo un percorso di consultazione nei territori in grado di ascoltare e recepire i suggerimenti della cittadinanza e delle tante forme organizzative che in questi anni hanno resistito e reinventato pratiche mutualistiche, relazionali, politiche nei territori. In questo processo consultivo è stato richiesto anche il coinvolgimento attivo delle forze istituzionali comunali e municipali.

La gestione innovativa del patrimonio pubblico non utilizzato, compreso il patrimonio privato abbandonato, può rappresentare la sfida per una città contemporanea, accogliente, solidale e in grado di rilanciare le economie sommerse e territoriali. Una città in grado di accogliere nuovi investimenti al fine di implementare un welfare cittadino, patrimoniale e comunitario, in un contesto di pandemia e guerra, giudata da un'azione politica orientata alla concreta valorizzazione e al riconoscimento dell’uso, gestione e trasformazione sociale del patrimonio, in un rapporto sinergico tra società civile e istituzioni di prossimità.E’ quindi urgente un processo di vera partecipazione e la regolarizzazione delle esistente superando le logiche vendicative degli sgomberi. Per una città solidale e partecipata.

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