All’inizio di quest’anno, il Ministero delle Infrastrutture italiano, sostenuto dal Recovery Fund dell’Unione Europea, ha annunciato una gara pubblica di #progettazione per progetti di #rigenerazioneurbana che migliorino “la qualità della vita”.
di Marina Engel, Common Edge – 15/11/2021
È stata un’opportunità tempestiva per le autorità romane di affrontare la crisi abitativa della città, in cui i prezzi di mercato sono esorbitanti e gli alloggi pubblici sono disperatamente scarsi. #portofluviale Luca Montuori, l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Roma, ha collaborato con le scuole di architettura locali su tre schemi abitativi che sono stati tutti premiati. Due proposte sono di particolare interesse: la ristrutturazione del Porto Fluviale, una casa popolare multiculturale nel centro di Roma, e la riabilitazione di un complesso di case popolari del 1980 a Tor Bella Monaca, il quartiere più povero della città.
Porto Fluviale
Circa 10.000 persone occupano alcuni dei molti edifici abbandonati di Roma. Nel 2003, una folla di circa 200 persone ha sfondato i cancelli di un magazzino militare abbandonato, di proprietà del Ministero della Difesa. Questo edificio a forma di C, lungo un isolato, da allora è stato occupato abusivamente. Oggi è la casa di 56 famiglie di 13 nazionalità, principalmente sudamericani, nordafricani e italiani. Un po’ straordinariamente, i residenti hanno superato le differenze culturali e religiose per auto-organizzare l’edificio come un collettivo. Hanno restaurato la struttura, costruendo case per ogni famiglia ai piani superiori, con spazi comuni al piano terra e un grande cortile interno. Nonostante le costanti minacce di sfratto, lo squat ha aperto le sue porte al quartiere e ha offerto una serie di servizi sociali e attività culturali.
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