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People’s Summit e politiche climatiche

da A Sud Onlus.
Attivistз da tutto il mondo hanno raggiunto #Glasgow per il primo giorno del People’s Summit, il controvertice dal 7 al 10 novembre a cui hanno aderito associazioni, movimenti della società civile, oltre che rappresentanti dei popoli indigeni da tutto il mondo.
La prima giornata si è aperta con la messa in scena di un processo ideale contro l'UNFCCC, la convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si riunisce in occasione della COP per discutere delle politiche climatiche da portare avanti.
Come in un vero e proprio tribunale 5 giudici hanno ascoltato le testimonianze delle “vittime del cambiamento climatico” e le voci di attivistз e organizzazioni che si battono per la giustizia climatica.
“Sappiamo che il cambiamento non verrà mai dai meeting dell’UNFCCC. Sono cresciuta sentendomi ripetere di continuo che noi giovani siamo il futuro, ma di quale futuro stiamo parlando se i capi di Stato non ascoltano le nostre parole e ci chiedono di scendere a compromessi sulla nostra vita?”, ha dichiarato Mitzi Jonelle Tan di Fridays For Future Filippine.Al termine dell’accusa la giuria ha espresso il verdetto dichiarando l’UNFCCC colpevole di aver violato la dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti Umani favorendo le partnership con i soggetti che hanno causato la crisi climatica e fallendo nell’ascolto delle richieste dei Paesi più colpiti dal cambiamento climatico e colpevole di portare avanti false soluzioni permettendo anche agli Stati di avere degli obiettivi di riduzione evidentemente insufficienti.
Lз attivistз e i popoli in assenza di una giustizia climatica riconosciuta, hanno creato uno strumento di denuncia per "farsi giustizia da soli" nell’aula del Teatro di Glasgow mentre i grandi della Terra continuano a rimandare le loro decisioni.
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