Nuovo progetto per dare cibo ai più fragili

Cibo buono, pulito e giusto per tutti. Slow Food è al fianco dei più deboli e questa volta lo fa insieme al Municipio Roma I, al progetto “Akkittate” di Arci pianeta sonoro e a Nonna Roma “che durante il rigido inverno, aggravato dalla crisi pandemica, hanno provveduto a fornire un tetto a chi non ne aveva”, si legge in una nota. Con questo animo Slow food Roma, da oggi, “attiverà una staffetta gastronomica di 15 giorni per donare agli ospiti delle strutture 300 pasti cucinati dai cuochi dell’Alleanza slow food. Un’iniziativa che rientra nel progetto Eat slow be happy, promosso da Slow food Italia nelle città di Roma, Torino, Taranto, Catania, Napoli, Trento, Bolzano e Firenze, per sostenere la ristorazione di qualità, in particolare i cuochi dell’Alleanza (una rete di oltre 350 cuochi in Italia e più di mille nel mondo) che scelgono materie prime locali coltivate in modo sostenibile, prodotti dell’Arca del gusto e dei presìdi Slow food”, prosegue la nota. A Roma “Ciao Checca”, “Proloco Trastevere” e “Osteria al Velodromo Vecchio” porteranno i loro piatti presso i centri anziani di Testaccio e dell’Esquilino, trasformati in centri di accoglienza dal Municipio Roma I, dal Circolo Arci pianeta sonoro e da Nonna Roma: associazioni che, come Slow food Roma, aderiscono al Patto di comunità, nato a novembre scorso grazie al Municipio Roma I per dare risposta ai bisogni di ciascun cittadino. “Dare il cibo a chi ne ha bisogno è importante, e il buon cibo preparato con sapienza fa parte della nostra cultura. L’iniziativa di Slow Food unisce questi due aspetti e ci aiuta a fare un salto di qualità nel modello di accoglienza e sostegno ai più fragili che il Primo Municipio porta avanti da sempre, e che oggi assume più forza grazie alla rete di solidarietà del Patto di comunità”, dichiara Emiliano Monteverde, assessore alle Politiche sociali del Municipio Roma I. “Siamo molto felici di questa collaborazione in favore del progetto ‘Akkittate’ e dei senza fissa dimora ospitati nel centro dell’Esquilino – sottolinea Davide Conte, presidente di Arci Pianeta Sonoro – perché è nel nostro spirito l’idea che il cibo di qualità come elemento culturale debba essere disponibile per tutti. Ci auguriamo che da questa esperienza possa sempre più affermarsi una riflessione condivisa che legga la tematica del cibo non solo come sostentamento del corpo, ma come elemento di valore”. “L’iniziativa di Slow food a sostegno delle persone senza fissa dimora ospitate nel nostro centro a Testaccio – dice Alberto Campailla, presidente di Nonna Roma – manifesta la grande sensibilità di chi promuove la cultura del cibo di qualità, a filiera corta e da produzioni locali. Il diritto al cibo non è garantito a 2 milioni e mezzo di persone in Italia e siamo contenti di questa alleanza tra chi sostiene la battaglia per una produzione del cibo sostenibile e rispettosa dell’ambiente, e chi si batte perché esso arrivi a tutte e tutti”. Continua su: http://romasociale.com/
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