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La festa delle sette arti

L’arte contemporanea ha un ruolo: alimentare con la sua energia un impegno trasformativo capace di nascere e svilupparsi nelle città e nelle comunità del nostro tempo, con l’obiettivo di migliorarle. Portare beneficio alla società partendo da uno sforzo di natura creativa è il fine che persegue Francesca Chialà attraverso la costituzione de la festa delle sette arti. Dopo il primo appuntamento, avvenuto a piazza della Suburra, nel cuore del Rione Monti, l’iniziativa prosegue con la performance totale “Amore e odio”, a Corviale, nella periferia di Roma sud- ovest. L’attenzione rivolta al quartiere così decentrato per organizzare questa nuova iniziativa testimonia il desiderio di creare un collegamento tra centro storico e periferia. 

Corviale rappresenta uno dei mastodontici e complessi sistemi abitativi nati durante gli anni ’70 per l’assegnazione di case popolari e per tentare di dare risoluzione all’emergenza abitativa che ancora oggi assale le realtà più fragili della Capitale. Nel 1975 cominciano i lavori di costruzione di un alveare umano che oggi accoglie più di 120 nuclei familiari ma che versa da anni in uno stato di degrado, dove sembra palpabile una disattenzione delle istituzioni che non sembra essere in grado di cogliere le reali esigenze dei cittadini. 

In questa realtà tanto problematica nasce il Mitreo, teatro e laboratorio di arte contemporanea aperto a tutte e tutti ma che al momento rischia la chiusura a causa dell’assenza di fondi necessari al suo sostentamento. L’intervento di Francesca Chialà mira quindi a fare rivolgere la luce dei riflettori su uno esempio virtuoso di passione per la cultura in un terreno apparentemente arido e, a detta di troppi, impossibile da sanare.  

Articolo completo su:
https://insideart.eu/2021/09/27/corviale/

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