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Emergenza abitativa, il futuro incerto di Bastogi

Un quartiere così complesso, che su Bastogi persino il Municipio XIII preferisce soprassedere: “È competenza comunale”, spiega la presidente Sabrina Giuseppetti. È ciò che arriva dall’aula consiliare di via Aurelia, riunita per un’intera settimana dal 22 al 26 novembre, per definire le linee programmatiche su cui intervenire nei prossimi 5 anni di mandato. E Bastogi, esempio di periferia dimenticata a Nord-Ovest di Roma, tra quelle priorità non c’è. Non è un mistero, visto che manca persino un cartello stradale a indicare l’accesso su strada, ma ora il quartiere scompare anche dalle carte municipali. “Ci siamo interessati sullo stato degli edifici durante il periodo di campagna elettorale  – prosegue Giuseppetti – non è che smetteremo di attenzionare i problemi dei cittadini”.

Gli abitanti non si stupiscono nemmeno più, è così dal 1989, quando Bastogi divenne la soluzione più facile per i problemi di assistenza alloggiativa della Capitale. “Quando arrivai qui, dal Comune ci dissero che in 2-3 anni ci avrebbero trovato un’alternativa vivibile. Sono trascorsi 30 anni da allora e di promesse dai politici ne abbiamo ricevute tante, non ci stupisce ci abbiano dimenticato”, spiega Massimo Diofebo, portavoce degli abitanti delle sei palazzine in zona Torrevecchia.
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