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Corviale Domani: la periferia rinasce dal basso

Uno dei più grandi progetti europei di riqualificazione si trova nella periferia romana. È Corviale Domani, frutto di sinergie che hanno unito diversi soggetti del mondo associativo e istituzionale per riqualificare questo quartiere e programmare una gestione consegnata nelle mani dei suoi stessi abitanti.
(articolo di BRUNELLA BONETTI per Italiachecambia.

RomaLazio - Corviale, periferia sud-ovest della Capitale. In questa area periferica della più grande città italiana c’è un progetto che vuole rendere queste strade centrali e catalizzanti rispetto alla socialità, alla rigenerazione e alle buone pratiche. Si chiama Corviale Domani ed è una iniziativa di ricerca frutto della sinergia iniziale fra tre soggetti: IsICult, Filas e Coordinamento per il Distretto Tecnologico d’Arte, Cultura e Sport. Ad oggi sono consorziate le istituzioni di Roma Capitale, Regione Lazio e Atercon, più una settantina di associazioni firmatarie.

Tra le numerose problematiche di un territorio come Corviale – quartiere periferico di Roma segnato da abbandono scolastico, invecchiamento della popolazione, disgregazione familiare, disoccupazione e isolamento – c’è chi reagisce e decide di riparte dalle numerose ricchezze della zona. Scopriamo tutti i dettagli del progetto Corviale Domani con Tommaso Capezzone, uno dei suoi protagonisti.

Cos’è Corviale Domani?

Corviale Domani è un’APS che ha lo scopo sociale di mettere in rete e a sistema la ricchezza associativa del quadrante di Corviale, ponendo inoltre in relazione con i vari livelli istituzionali – dal municipio all’UE – con i livelli cittadini, nazionali e internazionali del sistema universitario e di ricerca pubblico e privato, del sistema mediatico tradizionale e digitale e degli stackolder economici, sociologici, medici, psicologici, urbanistici, architettonici.

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Chi sei e che ruolo hai nel progetto Corviale Domani?

Sono uno dei soci fondatori di Corviale Domani e, fin dall’inizio, mi occupo della comunicazione del brand Corviale. Nel tempo ho cominciato a interessarmi a nuove forme d’intermediazione sociale che potessero riempire il vuoto creatosi col venir meno dei classici corpi intermedi quali partiti e sindacati. Questa ricerca si è sempre più intrecciata con le possibilità che le piattaforme digitali offrono per intermediarie bisogni e servizi. L’emergere prepotente della questione della transizione energetica ha man mano fatto emergere il ruolo e la necessità di nuove forme di soggettività sociali per rendere possibile questa transizione.

Quindi al mio originario e mai dismesso impegno per la comunicazione si è affiancato sempre più quello per la formazione e l’informazione attraverso le Comunità Energetiche e le Cooperative Urbane di Comunità. Ciò mi ha portato a elaborare un’idea e una pratica di innovazione sociale concretizzatasi nella fondazione di Innovazione Sociale Aps, con la mia presidenza, una dei 70 sottoscrittori del Protocollo d’Intesa con Ater e Regione Lazio per la realizzazione del progetto Rigenerare Corviale in co-programmazione e co-progettazione.

Come nasce Corviale Domani?

Corviale Domani nasce nel 2008 da un gruppo di operatori sociali e politici che hanno identificato Corviale come la metafora perfetta di tutto ciò che in Italia non ha funzionato per incapacità di portare a compimento progetti nati per risolvere grandi problemi socio-politici. Progetti nati bene, ma che poi l’incapacità amministrativa ha impedito di realizzare appieno. Questi grandi insediamenti di edilizia popolare sono stati il contraltare dei grandi insuccessi della politica industriale pubblica: grandi cattedrali nel deserto lasciati a degradare per incapacità e abbandono.

Qual è la vostra sfida?

La nostra è una sfida razionale, una scommessa, anche comunicativa, di trasformare un brand negativo – così come era percepito allora – in un brand positivo, puntando sull’innovazione insieme tecnologica, ambientale, architettonica, sociale, culturale e politica. Abbiamo per prima cosa messo in campo un’inchiesta territoriale con un finanziamento della finanziaria Filas della Regione Lazio (Corviale è di proprietà dell’Ater della Regione Lazio). Ricerca affidata alla società IsiCult esperta di ricerche culturali.

L’impatto sugli abitanti sarà anche un salutare ritrovare il senso civico di appartenenza tra una comunità e le istituzioni

Questa ricerca ci ha consegnato la fotografia di un quadrante ad alta concentrazione di associazioni con una sviluppata vocazione culturale, artistica e sportiva, da cui ha avuto origine lo sviluppo di una progettualità distrettuale fondata su tali vocazioni.

Come prosegue il vostro percorso?

Contemporaneamente a questa prima ricerca, una serie di artisti buttati fuori mercato dalla speculazione immobiliare al centro storico dove avevano gli studi, ha scoperto gli enormi spazi vuoti esistenti a Corviale. Spazi progettati per servizi socio culturali e mai utilizzati. Questi artisti hanno occupato alcuni di questi spazi ripulendoli, ristrutturandoli e riportandoli a nuova vita.

Con l’aiuto e la collaborazione di Corviale Domani, essi hanno nel tempo intrapreso un percorso di regolarizzazione della loro posizione con l’Ater, proprietaria degli spazi. Infatti la loro azione di animazione culturale e artistica viene regolarizzata all’interno dell’odierno Piano Integrato Corviale finanziato col PNRR. Il progetto è andato avanti anche attraverso una serie d’iniziative, a cominciare dai Forum Corviale, e poi ha man mano aggregato università, enti di ricerca e vari stackeolder.

Segue su:
www.italiachecambia.org/


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