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Appello di Esc Atelier

#ESCnonsitocca.
Condividiamo con voi il comunicato di Esc Atelier - un luogo fondamentale della nostra rete di quartiere, un luogo di sperimentazione culturale e politica essenziale per tutta la la città - perché una decisione del giudice civile di Roma rischia di cancellare 17 anni di autonomia e autogestione. "Tra tutte le associazioni e gli spazi sociali di Roma soltanto Esc è stato condannato a pagare l’intero canone di locazione e in forma retroattiva. Mercoledì 20 ottobre un giudice civile ha infatti confermato per il nostro spazio il teorema della delibera 140, che disconosceva le attività sociali e culturali svolte negli spazi del patrimonio indisponibile assegnati dal comune e il conseguente abbattimento del canone di locazione a un quinto del prezzo di mercato. La sentenza ha così disposto il pagamento del 100% dell’affitto. Il nostro è l’unico caso in tutta Roma. La somma è stata calcolata retroattivamente, dal 2009 al 2019: una vera e propria truffa da parte dell’amministrazione comunale. L’importo dovuto attualmente è di 221.408,82 euro. Tra nuovi affitti, spese legali e altri costi, però, si potrebbero facilmente superare i 300mila euro. Soldi che, molto semplicemente, non abbiamo. E non ce li abbiamo perché a quello spazio, strappato con le unghie e con i denti, abbiamo dato tutto senza prendere in cambio nulla. Il 159 di via dei Volsci era solo uno dei tanti immobili pubblici lasciati vuoti. In dodici anni, dopo cinque di occupazione in uno stabile adiacente, lo abbiamo riempito con sportelli di sostegno legale per migranti e precari, la scuola di italiano per stranieri, le merende e i doposcuola dei bambini del quartiere, l’aula studio e le occasioni di incontro di studenti universitari e medi, le riunioni della redazione di dinamopress, gli incontri delle lavoratrici e dei lavoratori del sindacato Clap, le assemblee del movimento femminista Non Una Di Meno e delle reti politiche cittadine e internazionali. A Esc si sono svolti centinaia di dibattiti, presentazioni, proiezioni, mostre. E poi i cicli di seminari della Libera Università Metropolitana e di Euronomade, la conferenza C17 a cent’anni dalla rivoluzione sovietica, i festival di editori e vignaioli indipendenti. Il nostro spazio è diventato negli anni un centro di produzione culturale indipendente e gratuita, un presidio anti-fascista e anti-sessista, un punto di riferimento per la città e il quartiere." Qui in basso il link per leggere l'intero testo pubblicato su: DINAMOpress..
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https://ilmanifesto.it/; https://www.fanpage.it/.

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