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Acli, storie di periferia, comunità e lavoro

Dal https://www.corriere.it/.

l 23 settembre saranno trascorsi 582 giorni da quando è stato identificato il primo caso di Coronavirus in Italia: da allora niente è stato più come prima. La tanto auspicata normalità è un concetto che dobbiamo tutti provare a ri/declinare, per cominciare a costruire le basi per il futuro. Questo è un impegno che, come Acli, vogliamo assumerci. La nostra associazione da sempre è impegnata a costruire legami, tessere relazioni, promuovere coscienza civica e politica, attivare percorsi di partecipazione e fornire servizi: queste sono le nostre coordinate costitutive. Ma oggi come fare? Come fare/essere comunità? Quale lavoro caratterizzerà il futuro? Il 23 settembre, per 3 giorni a Roma, in un mondo totalmente cambiato, torneremo a ritrovarci in presenza per il nostro 53° Incontro nazionale di studi per cercare risposte alle nostre domande.

Abbiamo deciso di farlo utilizzando come elemento orientativo la bellezza, che per noi non è una questione astratta: la parola etica è cuore e sostanza dell’estetica e la esplicita come espressione del vero, del buono, del giusto. Sarà con questi occhiali che guarderemo alle comunità e al lavoro facendone esperienza diretta nei luoghi che frequenteremo con un avvicinamento lento al cuore della città eterna partendo dalla periferia, per giungere fino ai Musei Vaticani dove coniugheremo la bellezza con la spiritualità e la concretezza del fare e del vivere. Il 23 settembre cominceremo da Corviale. È una scelta. Le periferie non sono un tema ma una realtà.

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https://www.corriere.it/buone-notizie/21_settembre_20/acli-storie-periferia-comunita-lavoro-due-strade-la-bellezza-a63624be-19f7-11ec-bad4-fdee4b3553ca.shtml

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