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Estratto dall’e-book: Roma a portata di mano

Estratto dell’introduzione all’e-book che sarà presentato lunedì 29 aprile presso l’Università Roma Tre.
(di Andrea Catarci)
Le grandi realtà metropolitane si caratterizzano sia per le profonde differenze di reddito presenti al loro interno che per le disuguaglianze socio-spaziali, cioè quelle che si misurano in termini di accessibilità a servizi come la sanità, la cultura, gli impianti sportivi, le scuole, gli asili nido, le biblioteche, i coworking, i parchi, il trasporto su rotaia. Le politiche per la prossimità puntano a contrastare tale tipologia di disuguaglianze e a ridurre la dispersione scolastica, ad agevolare l’accesso al lavoro e alla cura, a incoraggiare la pratica sportiva e la vitalità culturale contribuendo a superare le barriere economiche all’ingresso, in ultima istanza a migliorare la qualità della vita soprattutto degli ultimi, dei penultimi e dei tanti che non vivono nei segmenti cittadini dove tutte queste cose già esistono e sono avvicinabili.

Sono il tentativo di ricucire la città a partire dalla centralità delle sue periferie, da San Vittorino e Tor Bella Monaca a Cesano, da San Basilio e Quarticciolo a Bastogi, Corviale e Nuova Ostia, guardando alle contraddizioni odierne: la dialettica tra centro e periferia si è spostata verso l’esterno, tra chi sta nell’anello ferroviario e chi oltre, ancora di più tra chi è dentro e chi sta fuori il Grande Raccordo Anulare. Nel GRA vivono oggi poco più di 2 milioni di persone, fuori quasi 800.000, mentre in termini di estensione la periferia è quasi tre volte il centro, 94.000 ettari contro 34.000. Fuori dal GRA solo il 15% è laureato, a fronte del 26% di chi vive dentro.

La minore istruzione ha come conseguenza un livello di disoccupazione più elevato e lavori di qualità più bassa. Nonostante in periferia la popolazione sia più giovane e le famiglie più numerose i servizi quali asili nido, scuole e sanità sono localizzati principalmente al centro e al semicentro. Sono ostacoli nell’accesso ai servizi che determinano altre disparità e a pagare il costo maggiore sono le donne e i giovani.

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